C’è un punto, nel buio, in cui la memoria torna a respirare.
L’installazione multimediale, ospitata all'ex-Albergo Diurno, invita lo spettatore a entrare in uno spazio sospeso, dove la voce umana e la materia visiva si fondono in un unico organismo.
Nella prima sala frammenti di racconti, immagini e suoni si intrecciano: i volti e le parole di chi ha vissuto la guerra si mescolano a una materia luminosa e mutevole - il pulviscolo che diventa seme, gesto, memoria.In questo dialogo tra reale e astratto, la testimonianza si trasforma in respiro collettivo, e la resistenza assume la forma silenziosa della luce.

Nella seconda sala le video-interviste vengono presentate nella loro interezza. I volti, le pause, gli sguardi restituiscono la densità del ricordo e la forza delle storie personali, offrendo un viaggio autentico nella memoria della città e delle sue famiglie.
È un ritorno alla sorgente, al punto in cui tutto comincia.

L’opera, curata dal video-artist Federico Sigillo con il contributo di Anouk Andrea Boni al video editing, Michele Ronchetti alla visual art e Andrej Cebski al sound design, trasforma le testimonianze raccolte in una composizione visiva e sonora di grande intensità, in cui la memoria personale diventa narrazione collettiva e la storia si fa esperienza viva.

L'installazione dura circa 20 minuti e sarà visitabile dal 7 novembre al 2 dicembre
Orari apertura installazione:
Martedì - Venerdì dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
Sabato, Domenica e festivi dalle 9:30 alle 19:00
Domenica 23 novembre dalle 9:30 alle 15:30